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Qui, sull’altopiano della Limina, in territorio di Mammola, ai margini del Parco Nazionale dell’ Aspromonte, si trova un santuario ricco di storia e di tradizioni, dedicato a San Nicodemo, monaco eremita del X secolo, molto venerato a Mammola, di cui è patrono.
In questa zona, denominata Kellerana, si rifugiò questo eremita, per sfuggire alle incursioni dei saraceni e fondò un monastero in cui vivevano monaci dediti alla preghiera, al lavoro e allo studio. Una tradizione vuole che san Nicodemo trascorse qui i suoi anni fino alla morte, tanto che il monastero divenne meta di pellegrinaggi di fedeli richiamati anche da miracoli che il santo faceva.
Sull’antico santuario è sorta una chiesetta, abbellita negli anni sessanta del secolo scorso,  con i dipinti di Nik Spatari, grande artista mammolese.
Nik Spatari vive nella zona tra Mammola e Gioiosa Jonica, dove ha fatto sorgere il Parco museo laboratorio santa Barbara, MUSABA, in cui l’artista espone le sue monumentali opere, ospita artisti da tutto il mondo, che a loro volta dedicano opere personali al museo.
In alto, sul territorio in cui si trovano i resti di un antico complesso monastico, domina il totemico Giudizio universale, in calcestruzzo dipinto, alto dieci metri.
Di Nik Spatari, c’è il coloratissimo Sabalizard, un lucertolone che richiama il tempo dei dinosauri, costruito con tecniche miste: ferro, vetro, ceramica, legno e coperto di mosaico.
L’artista, nativo di Mammola, oltre che pittore, è scultore e architetto.
A nove anni vinse il premio internazionale di pittura dell’Asse Roma-Tokio-Berlino. Per un trauma subito nel 1940 perse l’udito e da autodidatta sviluppò le capacità in campo scultoreo e architettonico.
Durante gli anni ‘50 e ‘60 viaggiò in Europa e nel ‘58 fu invitato alla Biennale di Venezia, dove ricevette  vari riconoscimenti internazionali. Si stabilì in seguito a Losanna, qui conobbe una collezionista russa che lo invitò a Parigi dove frequentò lo studio di Le Corbusier e conobbe Jean Cocteau. Picasso e Max Ernst. Tornato in Italia, si stabilì a Milano  con l’artista olandese Hiske Maas e insieme aprirono la galleria d’arte "Studio Hiske", a Brera che rimase attiva per una decina di anni. Nel 1970 decise di tornare a Mammola dove appunto realizzò il museo laboratorio di arte contemporanea. All’interno è ospitato il grande affresco tridimensionale del Sogno di Giacobbe.
Nel corso della sua carriera pittorica e scultorea Nik Spatari è stato autore di numerose opere all’interno di luoghi di culto calabresi. Ci piace citare, le vetrate, gli affreschi e il mosaico sull’altare della chiesa del monastero di San Domenico a Reggio Calabria.
Noi, ora, per farvi conoscere i dipinti che questo autore ha realizzato in questo Santuario, ve li presentiamo uno per volta.
La chiesetta è stata ricostruita nel 1862, impiantandola sui ruderi dell’ antica Chiesa bizzantina.
Negli anni sessanta del secolo scorso, è stata ristrutturata, o meglio trasformata e, nel 2002, con Bolla n. 1023 del 26 settembre, da mons. Giancarlo Bregantini, elevata a Santuario di san Nicodemo.
All’interno è stata abbellita con i dipinti di Nik Spatari. L’opera, purtroppo, è in forte degrado e i preziosi dipinti sono in pessimo stato.




Sono disposti in due ordini: quelli di sotto riguardano la vita del Santo, quelli di sopra sono tutte scene prese dalla Bibbia, dall'Antico Testamento.
Iniziamo
con un dipinto speciale, Il concilio Vaticano Secondo per poi pasare alle scene della Bibbia.



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Elenco dei dipinti





Santuario San Nicodemo di Mammola - Diocesi di Locri-Gerace - Monte Lìmina
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